Il mio
mestiere è narrare storie.
Non sono un
pedagogista. Non sono un formatore. Non sono un esperto di educazione. Non ho
niente da insegnare ai genitori e agli altri insegnanti. Non amo nemmeno calare
verità dall’alto in basso sui miei studenti e sui molti ragazzi che incontro.
Preferisco suscitare domande, aprire prospettive.
Il mio
mestiere è narrare storie. Lo faccio tra i banchi di scuola, con la letteratura
italiana e latina o raccontando di epoche passate. Lo faccio nei miei libri. Lo
faccio negli incontri con adulti, genitori, insegnati, educatori, adolescenti.
Di solito mi
chiamano per parlare di diversi temi, collegati al mio lavoro e al contenuto
dei miei romanzi.
ALCUNI TEMI TRATTATI
· Rapporto genitori figli
· Essere insegnanti ed educatori
· Reale e virtuale
· Affettività
· Adolescenza e relazioni
·
Diventare
grandi e
scegliere il proprio futuro
· Diversità come ricchezza
· Bullismo
· Importanza della storia per l’oggi
In questi
incontri non propongo teorie, ma racconto pezzi di vita, condivido le storie
che mi sono state donate o le vicende dei ragazzi e degli adulti significativi
che ho avuto la fortuna di incontrare.
Ogni storia importante ci insegna
qualcosa: condividere storie significa offrire ad altri
chiavi di lettura utili per leggere meglio il proprio cammino.
In una
storia ci si può rispecchiare, ma una storia permette anche di mantenere la
giusta distanza dal proprio vissuto e, in questo modo, di capirlo meglio.
I miei
incontri non sono dunque lezioni di un esperto, ma condivisione di esperienze.